4 Dicembre 2015 Adriano Legacci

Colloquio di lavoro

COLLOQUIO DI LAVORO: COME AFFRONTARLO

Quando vieni chiamato a sostenere un colloquio di lavoro, significa che un primo piccolo passo è già stato compiuto: il tuo curriculum vitae ha superato una pre-selezione. Il passo successivo è il contatto diretto con i selezionatori.

Il colloquio di lavoro è una  preziosa opportunità di conoscenza e di comunicazione, con un obiettivo preciso: permettere all’azienda di effettuare una scelta. Arriva preparato, ma resta tranquillo e sereno.
Devi tener presente che chi si occupa della selezione del personale ha una grossa responsabilità, cioè quella di scegliere tra i tanti candidati quello adatto a svolgere i compiti e le mansioni richieste. È fondamentale quindi che egli non effettui una scelta sbagliata; questo  comporterebbe un grave dispendio di tempo,  energie e risorse da parte dell’azienda.

 

VEDIAMO INSIEME COME SI STRUTTURA UN COLLOQUIO DI LAVORO E COME GESTIRLO NEL MIGLIORE DEI MODI

Può risultare utile suddividere il colloquio di lavoro in 5 fasi distinte:

1.    CONTATTO: in questa prima fase vi è l’incontro tra candidato e selezionatore. È fondamentale in questa fase la prima impressione: sguardo, voce, stretta di mano e comunicazione non verbale  in generale permettono al selezionatore di farsi una prima importante idea della persona che ha di fronte.
2.    ESPLORAZIONE: è la fase di verifica delle competenze e di analisi della personalità del candidato. Nel corsod el colloquio di lavoro lo scopo principale è quello di conoscere nel migliore dei modi il candidato attraverso gli strumenti dell’assessment center: domande aperte e chiuse, prove in –basket o in-tray, case presentation, targeted interview,  questionari comportamentali, test attitudinali, test di personalità, checklist di autovalutazione.
3.    INFORMAZIONE: se si sono passate le prime due fasi, in questa terza il selezionatore fornisce al candidato informazioni sull’azienda e sul posto di lavoro. Nello stesso tempo indaga in maniera più approfondita le competenze. Alla fine di questa fase è importante ricordarsi di lasciare il curriculum  con i propri dati e i contatti , l’elenco delle eventuali pubblicazioni e la lista dei lavori svolti in precedenza.
4.    RIFLESSIONE: si tratta del lavoro che ciascuno dovrebbe compiere nel post colloquio, una volta tornato a casa: riflettere sul come è andato il colloquio di lavoro ed eventualmente annotarsi qualche pensiero circa le cose che sono sembrate positive e negative. Dall’altro capo del filo, la riflessione è quella di chi in azienda si occupa della selezione.
5.    DECISIONE: l’azienda contatterà il candidato per comunicargli la decisione presa in seguito alla fase di riflessione

Ancor prima di iniziare il colloquio di lavoro è fondamentale il momento del contatto telefonico o tramite e-mail.
Quando vieni chiamato al telefono, assicurati di di essere in un luogo sufficientemente tranquillo: qualora non ti trovassi nella situazione ideale, proponi di essere richiamato in un altro momento. Durante la telefonata presta attenzione alle informazioni che ti vengono fornite, annotale mentalmente e per iscritto in modo da non dimenticarle. Alla fine  ripeti al tuo interlocutore il luogo e l’orario dell’incontro e il nome del selezionatore, in modo tale da verificare di aver capito tutto correttamente.
Se il contatto è avvenuto tramite e-mail: al momento di rispondere presta particolare cura ai dettagli, alle formule di apertura e chiusura, alla sintassi e alla grammatica.

Fondamentale nella fase di preparazione al colloquio di lavoro è l’acquisizione di una precisa  consapevolezza di te, del tuo profilo professionale e delle tue aspettative. Prima di poter rispondere con chiarezza ad un’altra persona, abbi cura di fornire a te stesso una risposta chiara alle seguenti domande:

  • chi sei;
  • qual è la tua storia personale e professionale;
  • quali sono le tue competenze;
  • ti senti realmente motivato e interessato a svolgere a quella specifica mansione?
  • il tuo profilo professionale corrisponde a quello che il selezionatore sta cercando?
  • quali sono i tuoi punti di forza?
  • quali sono i vantaggi che che puoi apportare all’azienda alla quale ti stai presentando?

 

In previsione di un colloquio di lavoro è quindi utile preparare e studiare un profilo di autopresentazione, non eccessivamente lungo (all’incirca 10 minuti), che riassuma nel migliore dei modi il tuo modo di lavorare e di relazionarci con gli altri e, allo stesso tempo, possa incuriosire il selezionatore e gli lascia lo spazio per poter effettuare ulteriori approfondimenti.
Questa auto presentazione potrà essere usata per esteso ogniqualvolta il tuo interlocutore ti chieda di presentarti, oppure “a segmenti” per rispondere a domande  specifiche e puntuali.

La scaletta della tua  auto presentazione quandi ti presenti ad un colloquio di lavoro dovrà contenere all’incirca questi punti:

  • Percorso di studi
  • Ulteriori specializzazioni
  • Esperienze di stage
  • Precedenti esperienze lavorative (più o meno dettagliate nella descrizione a seconda di quanto siano attinenti alla posizione per cui stai effettuando il colloquio di lavoro)
  • Motivazioni che ti hanno spinto a candidarti.

 

Come affrontare il colloquio di lavoroUn ulteriore vantaggio connesso alla stesura del tuo profilo risiede nella possibilità di  studiarne anche la forma e il linguaggio, che dovranno essere adattati di volta in volta al ruolo e alla posizione del tuo interlocutore: addetto alla selezione del personale,  manager, futuro capo…
Altra cosa fondamentale per prepararsi al colloquio di lavoro è quella di raccogliere il maggior numero di informazioni possibili circa l’azienda in cui andrai a sostenere la selezione. Tra queste informazioni, di primaria importanza sono quelle che chiariscono il ruolo che dovrai ricoprire,  le mansioni che dovrai svolgere e, in linea generale, gli obiettivi aziendali.
Un altro punto su cui è bene prepararsi è quello relativo alle domande che tu vorrai porre ai selezionatori e che riguarderanno il futuro lavoro: luogo, spostamenti, ruoli, mansioni.
Queste domande ti saranno utili per avere idee più chiare sul lavoro per cui ti stai candidando, e dovranno essere sempre il più possibile pertinenti. È chiaramente essenziale aver prestato molta attenzione a ciò che il selezionatore ti ha già comunicato, al fine di evitare di fargli ripetere più volte le stesse cose.

ALTRI ACCORGIMENTI PRATICI PER AFFRONTARE IN MANIERA COSTRUTTIVA UN COLLOQUIO DI LAVORO:

  • Porta con te  i documenti utili ai fini della selezione: carta d’identità, curriculum ben redatto, eventuali ricerche svolte, lavori precedenti, pubblicazioni al tuo attivo.
  • Sii puntuale: accertati e informati precedentemente sull’ora e luogo in cui si terrà il colloquio di lavoro in modo tale da evitare di arrivare in ritardo.
  • Sii cortese con gli assistenti,  i segretari e il personale dell’azienda: spesso i selezionatori basano la loro scelta anche sulle  impressioni e i pareri di tali preziose figure.
  • Annota mentalmente o per iscritto il nome della persona con la quale sosterrai il colloquio di lavoro e fai in modo di conoscere con chiarezza il suo ruolo nell’azienda.
  • Arrivato in azienda guardati intorno e fatti un’ idea del “clima aziendale”.
  • Decidi  in anticipo un abbigliamento consono da indossare il giorno della selezione: capi sobri, in ordine e il più possibile in sintonia con il ruolo che intendi ricoprire. Ricordati che: la prima impressione conta!
  • Proprio perché la prima impressione  conta, ricordati che l’impatto emotivo iniziale e i primi momenti del colloquio sono spesso i fattori decisivi per la scelta dei selezionatori.
  • L’atteggiamento migliore per chi affronta un colloquio di lavoro è quello propositivo, motivato e intraprendente e non quello di chi è “disposto a fare di tutto” in maniera acritica e passiva. Tuttavia è importante non strafare o accentuare gli atteggiamenti positivi: lascia sempre spazio al tuo  interlocutore, non sommergerlo  di informazioni e di eccessivo entusiasmo.
  • Ascolta bene le domande e chiedi se non hai capito.
  • Potrà capitare di incontrare più selezionatori e dover quindi ripetere le stesse cose: resta paziente e cortese, non mostrarti annoiato o seccato, e metti in conto che la selezione potrà andare per le lunghe.
  • Tieni presente che alcune volte la selezione può avvenire tramite un colloquio di gruppo.

 

ASSOLUTAMENTE DA EVITARE IN UN COLLOQUIO DI LAVORO

  • Parlare male di ex-colleghi o datori di lavoro: non è corretto e non fa una buona impressione.
  • Mentire o usare trucchi: trasmetti sempre un’immagine onesta e coerente di te stesso, anche per quanto riguarda la sfera professionale.
  • Non “gonfiare” il tuo curriclum. Hai la sensazione che ci siano dei “buchi” e siano presenti periodi nei quali sei rimasto a lungo disoccupato? Mantieni  la calma e fornisci spiegazioni mature e ragionevoli (magari precedentemente preparate a casa).
  • Parlare nel primo colloquio di soldi e retribuzione, ferie: questi aspetti vanno affrontati e discussi in un secondo momento, ancor meglio se sarà il selezionatore a fare una proposta retributiva. È certamente importante approfondire gli aspetti contrattuali, ma non devono diventare l’argomento principale del primo colloquio di lavoro, il quale ha come scopo quello di conoscere il candidato.
  • Parlare troppo: rispondi alle domande del colloquio senza divagare; lascia spazio al selezionatore e permettigli di guidare la conversazione.
  • Essere maleducati. Fondamentale è seguire le regole della buona educazione: non sederti prima dell’intervistatore, non masticare chewing-gum, non essere aggressivo, invadente, intrusivo; non sbirciare tra i fogli dell’intervistatore, non guardare l’orologio,non  rispondere al telefono (meglio spegnerlo!), non imprecare.
  • Chiedere immediatamente l’esito del colloquio di lavoro. Alla fine del cololoquio sarà il selezionatore a dire se, come e quando ti contatterà. Nel caso non lo facesse, puoi  chiedere come avverrà il contatto successivo, evitando in ogni caso di farti vedere ansioso!

COLLOQUIO DI LAVORO. IL LINGUAGGIO NON VERBALE

Il linguaggio non verbale nel colloquio di lavoroOltre alle cose che si dicono, durante il colloquio di lavoro è fondamentale anche come ci si pone e ciò che si fa: è importante cioè il linguaggio non verbale. Il nostro corpo parla e può farlo in maniera più o meno coerente rispetto a ciò che stiamo esprimendo verbalmente. Di seguito puoi trovare alcuni piccoli suggerimenti che ti consentiranno di avere cura delle tue comunicazioni “non verbali”. Non adottare questi suggerimenti in modo meccanico e artificiale; cerca di integrarli nel tuo stile e nel tuo modo di porti rispetto agli altri, al fine di renderli semplici e naturali.

La stretta di mano: il primo e importantissimo mezzo di comunicazione. Dev’essere forte e decisa (mai la “mano molle” o “a buccia di banana”), ma non al punto da far male! Ancora meglio se accompagnata da un sorriso. L’impressione che  vuoi dare è quella di sicurezza, determinazione e professionalità.

  • Durante il colloquio: non tenere le mani in tasca; evita di giocherellare eccessivamente con mani, i capelli o altri oggetti: è normale essere un po’ nervosi al colloquio, ma non mostrarti troppo teso!
  • Ascolta l’interlocutore non solo con le orecchi ma con tutto il corpo: mettiti comodo sulla sedia (non “stravaccato”) e resta leggermente proteso verso l’altro.
  • Prenditi  il tempo e lo spazio di cui hai bisogno: appoggia la borsa di lato,  non tenerla in grembo, ed evita di creare barriere tra te e l’altro. Cerca di non chiuderti troppo con il corpo, accavallando con forza braccia e gambe; in ogni caso disponiti nello spazio scegliendo una posizione che sia per te comoda e che ti metta a tuo agio.
  • Guarda negli occhi il selezionatore: dalla stretta di mano iniziale in poi il contatto visivo è molto importante, sempre senza esagerare! Qualora ci fossero più selezionatori: dai la giusta attenzione con il corpo e con lo sguardo a ciascuno di essi.
  • Mentre ti parlano, fai  sapere all’interlocutore che lo stai seguendo con interesse e stai comprendendo ciò che ti dice: con lo sguardo attento e con dei cenni di assenso o diniego.
  • Sorridi!

 

Molti di questi comportamenti sono la base di qualunque tipo di rapporto umano: per questo il suggerimento è quello di provare ad assimilarli esercitandosi con le persone che incontri nella vita di ogni giorno, così da renderli più fluidi e naturali possibile al momento del colloquio di lavoro con il selezionatore.

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Adriano Legacci

Psicologo Psicoterapeuta. Consulente SEO e web marketing per privati e aziende. Fondatore e proprietario del Network Nazionale di Psicologia "Pagine Blu". Esperto in psicologia aziendale, psicologia del lavoro e delle organizzazioni. Tiene corsi di formazione e crescita personale per manager e professionisti. Conduce seminari per il Master in "Valutazione, formazione e sviluppo delle risorse umane. Analisi organizzativa e interventi, prevenzione del rischio" presso il Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata dell'Università di Padova.