8 Luglio 2019 Adriano Legacci

Counseling aziendale. Psicologia e stress lavoro correlato

COUNSELING AZIENDALE. LO PSICOLOGO E LO STRESS LAVORO CORRELATO

Negli ultimi 10 anni la crescente attenzione dedicata allo stress lavoro correlato ha portato gli addetti al settore ad avvalersi maggiormente della figura dello psicologo e dello strumento del counseling aziendale. L’intervento psicologico in questo campo specifico parte dalla presa in considerazione dei 3 ambiti mentali nei quali lo stress esercita maggiore inflienza, ovvero:

  • la dimensione cognitiva;
  • la dimensione emotiva;
  • la dimensione comportamentale della persona.

 

 

SOSTEGNO PSICOLOGICO PER LO STRESS LAVORO CORRELATO.

Lo strumento psicologico riconosciuto in letteratura  come più valido e diffuso è quella del counseling applicato alla dimensione aziendale. In tale contesto lo psicologo  opera primariamente tramite un intervento fondato sull’ascolto, il sostegno e la valorizzazione delle risorse positive e sane dell’individuo e dell’azienda. Si cerca in tal senso di comprendere il significato che il lavoro riveste per la persona, alla luce dell’unicità propria di ogni lavoratore, per poi capire le conseguenze che il disagio organizzativo ha sulla salute e sulla qualità della vita -anche rispetto alla vita privata e alle altre aree di funzionamento della persona.

 

L’approccio è di tipo  olistico.  Il counseling aziendale si propone di intervenire sui fattori che determinano lo stress lavoro-correlato prendendo in esame la vita psichica, fisica e quotidiana del lavoratore.

Da un punto di vista teorico ogni psicologo del lavoro possiede i propri riferimenti culturali.

Una valida prospettiva è quella delineata dallo psicologo americano Rogers (Terapia incentrata sul cliente, 1971): si predilige l’ascolto attivo, si riflette sul racconto dell’essere umano, che deve essere valorizzato nelle proprie competenze, risorse ed interezza. In linea con tale approccio è importante  creare una relazione transpersonale empatica, evitando l’assunzione di posizioni rigide.

 

 

COME AVVIENE IL COUNSELING AZIENDALE

Nell’offrire sostegno psicologico per lo stress lavoro-correlato, legato a problematiche aziendali, lo psicologo deve saper ascoltare, sintonizzandosi con l’essere umano che ha di fronte e rispettandone lo spazio emotivo e mentale.

Nel caso di manifestazioni di stress lavoro correlato l’obiettivo primario  consiste nell’operare insieme un reset delle condizion passate all’origine della manifestazione sintomatica e di riavviare un processo evolutivo a partire dalle condizioni presenti, superando il momento di impasse temporanea.

 

LA TEORIA MOTIVAZIONALE

A tal  fine  uno dei possibili modeli applicabili è quello della TEORIA MOTIVAZIONALE. Si tratta di 5 fasi, riassumibili in ordine temporale:

 

  1. la pre-considerazione;
  2. la considerazione;
  3. la preparazione;
  4. l’azione;
  5. il mantenimento finale del cambiamento.

 

Nella prima fase prevista dalla teoria motivazionale, il lavoratore con manifestazioni di stress lavoro correlato non riesce ancora a percepire con chiarezza e a modificare un suo comportamento disadattivo all’interno dell’azienda -per quanto si manifestino i primi segnali, accompagnati da dubbi,  relativamente ad alcuni aspetti del suo comportamento, a pensieri e vissuti emotivi.

Nella seconda fase la persona non ha ancora risposto allo stress lavorativo con un’azione concreta. C’è però  una presa di coscienza del  problema e una maggiore consapevolezza dei significati e delle conseguenze dei propri comportamenti e pensieri. Questo incremento di consapevolezza ed auto-conoscenza e monitoraggio permette di accedere alla terza fase,

La terza fase riguarda la preparazione: la persona matura l’intenzione concreta di passare all’azione, risolvere il problema che è causa di stress. Si inizia a pensare e creando le condizioni per per formulare nuove strategie risolutive. Ci si prepara a mettere in atto il cambiamento.

Nella quarta fase si modificano concretamente i propri comportamenti ed azioni. Si cerca di affrontare il problema con nuove energie e determinazione, trovando nuove strategie comportamentali e di interazione  con i colleghi, gestendo diversamente turni di lavoro impegnativi o lunghi, dandosi una nuova organizzazione di lavoro.

Nella quinta fase infine, dopo aver rilevato l’efficacia del cambiamento, si continua a mantenere con buona costanza la fase 4, trasformando la strategia nuova in una costante di azioni diversa rispetto al passato. Col tempo il cambiamento avvenuto può diventare una costante strutturale della persona, una componente interiore costitutiva del proprio modo di fare e pensare.

 

L’approccio basato sulla teoria motivazionale è solo uno dei numerosi approcci possibili tramite i quali  lo psicologo del lavoro può intervenire sullo stress lavoro-correlato nell’ambito del counseling aziendale.

 

Bibliografia:

Rogers, C. R. (1971) Psicoterapia di consultazione, Roma, Astrolabio-Ubaldini.
Miller, W.R. and Rollnick, S. Motivational Interviewing, Third Edition: Helping People Change. NY: Guilford Press, 2012.
Fontemaggi, A. (2019) Comunicazione assertiva in ambito aziendale

 

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Adriano Legacci

Psicologo Psicoterapeuta. Consulente SEO e web marketing per privati e aziende. Fondatore e proprietario del Network Nazionale di Psicologia "Pagine Blu". Esperto in psicologia aziendale, psicologia del lavoro e delle organizzazioni. Tiene corsi di formazione e crescita personale per manager e professionisti. Conduce seminari per il Master in "Valutazione, formazione e sviluppo delle risorse umane. Analisi organizzativa e interventi, prevenzione del rischio" presso il Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata dell'Università di Padova.